Leadership dell’innovazione

Le qualità del femminile? Terreno fertile per l’innovazione!

Siamo abituati a far corrispondere maschile e femminile al sesso biologico, in realtà si tratta di due forze che abitano ogni persona e ogni ambiente, con equilibri ogni volta diversi. Semplificando un po’, le caratteristiche del femminile sono quelle che vengono riconosciute all’emisfero destro del nostro cervello. Nella famosa coppia della filosofia cinese yin e yang, simbolo degli opposti che nell’integrazione creano armonia, il femminile è la parte ricettiva e inseparabile da quella attiva.

Il focus sull’obiettivo e sull’azione, comportamenti tipicamente maschili, sono ciò che visibilmente ci accompagna al risultato, l’ultimo miglio. Apertura, attenzione alle persone e alla relazione sono le attitudini femminili, sono il terreno su cui l’innovazione si può innestare e crescere.

Con la ricerca Antigone2021 abbiamo distillato 7 qualità femminili e abbiamo esplorato come impattano sull’innovazione. Sicuramente ognuno di noi, uomo o donna, ne riconoscerà qualcuna come propria.

Le qualità del femminile sono pre-condizioni per innovare.

1. Visione olistica
La visione olistica è uno sguardo ampio e profondo, capace di prendersi cura del sistema nel suo complesso e delle singole persone che lo compongono.
È un modo di percepire le cose che abbraccia la situazione d’insieme fino ai margini, senza dimenticare di andare “dentro”, nel senso delle cose.
Questa capacità di mettere insieme pezzi e dimensioni diverse è uno degli elementi scatenanti del processo creativo.

2. Creatività
Avere il coraggio di esplorare l’ignoto, non solo per andare oltre gli schemi del conosciuto, ma per creare regole nuove. La creatività è proprio il gusto di oltrepassare i confini dell’ordinario, di combinare elementi noti con accordi ancora inesplorati, un po’ come fanno i musicisti con le note di sempre, senza ripetere la stessa sinfonia.
Flessibilità, problem solving, immaginazione, invenzione … sono gli effetti concreti di uno spirito creativo, che per esprimersi ha bisogno di spazi aperti, fuori dalle gerarchie, dai blocchi monolitici delle aree funzionali e dei ruoli prestabiliti, verso lo scambio tra idee, competenze e attitudini.
Creatività è la premessa dell’innovazione, da coltivare quotidianamente, come una fiamma.

3. Ascolto
E’ una delle abilità più importanti e più sottovalutate della leadership, porta in sé un mondo di valori che invitano ad aprirsi all’altro, comprenderlo, mettersi nei suoi panni e coltivare un atteggiamento empatico, di connessione: non si ascolta solo con le orecchie, ci vuole cuore.
L’ascolto è il fondamento della fiducia e della scoperta.
Il suo potere non è riservato solo a chi lo riceve: niente come l’ascolto dell’altro e del contesto aiuta a conoscere sé stessi, limiti e talenti (come persona, team, organizzazione).
È lo spazio in cui è possibile cogliere segnali importanti seppure ancora deboli, percepire differenze, raccogliere stimoli.
Il nuovo parte dall’ascolto e dall’inclusione: la capacità di innovare è proporzionale alla qualità di ascolto.

4. Condivisione
Condividere accende le scintille dell’evoluzione: apertura all’altro e al futuro, scambio, confronto, contaminazione tra saperi e azioni sono le attitudini da coltivare per renderla una pratica quotidiana.
La condivisione autentica crea vicinanza umana e alimenta il senso di appartenenza necessari a sostenere le sfide: chi ha sperimentato l’avvio di una nuova impresa o di un nuovo progetto conosce bene quell’incertezza emotiva che si attiva davanti al dubbio, al rischio del fallimento, alla sensazione di solitudine mentre si prova a rendere reale qualcosa che ancora non esiste. Poi c’è la complessità delle mille questioni pratiche che ogni idea di cambiamento porta con sè e che coinvolge molte altre persone.
La condivisione chiede volontà, disponibilità, pazienza, allenamento. Ha le sue regole, come ogni bel gioco.
Se manca è facile che l’innovazione non emerga o non venga riconosciuta.
Quando c’è funziona da incubatore. Perchè l’innovazione non è mai frutto di un singolo momento o di una sola mente geniale, è un processo collettivo. Riconoscerlo è fondamentale.

5. Gentilezza
La gentilezza è uno splendido strumento di valorizzazione del talento. Non questione di etichetta o buone maniere, ma reale disponibilità con cui è possibile comunicare rispetto e riconoscimento dell’altro e del suo valore.
La rivoluzione gentile sposta l’attenzione dall’esercizio estenuante del potere, basato su comando e controllo, a una leadership fondata su ispirazione, sostegno, reciprocità e cura.
Molto spesso è “sufficiente” la gentilezza a far sentire le persone libere di esprimersi e di mettere sul tavolo idee o intenzioni che potrebbero rivelarsi geniali, oppure no! E’ che senza l’azzardo di una proposta e senza errori, l’innovazione non esiste.

6. Intuizione
L’intuizione è nel corpo, non è nella testa.
Lo avrete sentito arrivare qualche volta quel sesto senso che contraddice la ratio di pensieri inattaccabili, quella vocina che viene dal cuore o dalla pancia, che parla con la voce delle emozioni e ha sempre terribilmente ragione.
E’ una vocina che ci guida in uno spazio introspettivo, dove possiamo cogliere gli aspetti essenziali di una situazione o una persona. E poi ci invita a procedere fuori dalla logica, per priorità profonde, più coerenti sul lungo termine.
L’intuizione può essere un canto dirompente dell’innovazione o un suggerimento sottile: si tratta dare fiducia a qualcosa che ancora non è traducibile in fatti concreti, a volte non è nemmeno spiegabile con le parole.
Ci vuole allenamento e confidenza per imparare a riconoscerla e seguirla, imparare a lasciar andare il vecchio e accogliere il nuovo che sentiamo, prima ancora di comprenderlo.

7. Etica
Ecco la settima qualità femminile a vocazione innovativa.
Oltre i codici di comportamento e le regole deontologiche, che pure contano, assumere un comportamento etico significa prendersi la responsabilità delle scelte che si fanno.
Responsabilità verso di sé prima di tutto, perché la cura di sé è l’unica esperienza che abilita alla cura dell’altro.
La responsabilità verso gli altri è sostenibilità: gli altri sono le persone che ci stanno intorno ora e quelle del mondo che verrà.
Cosa significa innovare se non costruire futuro, migliorare il benessere delle persone nel nostro presente e nel domani di tutti?

Se vuoi conoscere il progetto su leadership femminile e innovazione, visita la pagina Antigone2021
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