Scegliere di diventare, non di raggiungere qualcosa.

Crescere o fiorire?

5 passi per realizzare i tuoi obiettivi più ambiziosi!
Fai del tuo 2022 il miglior anno di sempre!!
Diventa la migliore versione di te stesso!!!

E’ una corsa al continuo rialzo, all’infinito di più, alla tecnica più miracolosa.
Per arrivare a fare meglio, diventare più efficienti, più veloci….
Fissare “grandi” obiettivi o raggiungere “grandi” risultati non è di per sé garanzia di successo.
Anzi, a volte ci fa sentire più inadeguati.
Alimenta la sensazione di non fare o non essere abbastanza, senza distinzioni di fatturato o numero di mete raggiunte.
Alza la frustrazione, quando si arriva all’obiettivo senza essere (ancora!) soddisfatti, magari con l’amarezza di aver sacrificato molto sull’altare del risultato.

La crescita infinita, fine a sé stessa, è distruttiva.
Non è difficile leggere gli effetti di questo principio sul piano del benessere personale, sociale, ambientale, economico …

Fiorire è un’altra storia.
Porta con sé un’idea di evoluzione, di compimento, che va oltre la crescita, la quantità e la dimensione.

E’ bellezza, armonia, coraggio, vitalità.

Non si tratta di rinunciare ma di cambiare prospettiva.
L’impegno serve, eccome! Per stare in metafora, la pianta mette tutte le sue energie per arrivare alla fioritura e garantire l’impollinazione, quindi la riproduzione, la continuità della vita.
L’impegno della fioritura è orientato a diventare, non a raggiungere qualcosa.

Soprattutto, la fioritura non riguarda solo il fiore e il suo risultato (te e la tua performance).
La felicità (successo, appagamento o qualunque parola tu abbia scelto per descrivere la tua realizzazione) ha uno spettro molto più ampio.

Maura Gancitano e Andrea Colamedici nel loro libro “Prendila con filosofia – Manuale di fioritura personale”, raccontano l’avventura di fiorire come cura di sé, sviluppo armonico della persona, costruzione di un ponte capace di unire l’Io e il Tu, in modo che la vita sia un dialogo interiore e esteriore costante e fruttuoso.

Attorno agli anni 2000, Martin Seligman, padre della psicologia positiva, inizia a parlare di flourishing per spiegare come il benessere non sia semplicemente l’assenza di malattia o la risoluzione di problemi, ma una “vita bella”, fondata sui pilastri del coinvolgimento, del significato, della relazione, attraverso cui la persona manifesta il proprio valore, nella comunità privata e pubblica.

Stefano Zamagni, economista, lo cito testualmente da uno scritto sulla felicità e l’economia civile. Non saperei dire meglio.
“Mentre la scienza economica “ufficiale” è una buona guida per il prospering, cioè per la crescita, è uno scomodo compagno di viaggio per il flourishing, cioè per lo sviluppo umano integrale.
La categoria di sviluppo umano consta di tre dimensioni: quella quantitativa, cioè quella della crescita misurata dal PIL, quella socio-relazionale e quella spirituale. Si badi, però, che queste tre dimensioni stanno tra di loro in relazione moltiplicativa, non additiva; quanto a dire che non sono ammessi trade-off del tipo: per aumentare la crescita si va a sacrificare la relazionalità o la spiritualità, o viceversa”.

Una schiera di filosofi, dai greci in avanti, e di psicologi, tra cui Maslow e Rogers, sono stati i precursori di un’idea di sviluppo che non sacrifica la qualità della vita alla quantità, ma integra diversi livelli di benessere.
E forse basta un po’ di buon senso per comprenderlo, anche senza ricorrere ad autorevoli e affascinanti teorie, che comunque confortano il buon senso.
La questione è come metterlo in pratica.

Let it bloom propone qualche passo in questa direzione.
E’ un percorso di coaching ispirato alla metafora della fioritura, ideato per sostenere la dimensione umana e quella strategica del tuo progetto.

Perché ogni progetto è esattamente un invito a fiorire: a manifestare talento, offrire un contributo, prendere una direzione chiara, lastricata di senso. Che sia un progetto piccolo o grande, personale, sociale o professionale, che riguardi il singolo, l’organizzazione o la comunità.

Fiorire, non solo crescere, chiede di connettere tre livelli fondamentali, per armonizzarli e permettere che concorrano al progetto.

  • Consapevolezza
    Il tuo talento rischia di rimanere dormiente, come un seme dimenticato, se non hai chiare le qualità che puoi esprimere e le sfide da affrontare.
  • Co-creazione
    Creatività e collaborazione sono il terreno fertile di ogni evoluzione, umana e progettuale: condizioni per l’emersione del valore, da coltivare ogni giorno.
  • Direzione
    Il risultato è l’approdo naturale di un percorso: prendersi il tempo di ascoltare le tue aspirazioni autentiche, avere il coraggio di uscire dagli schemi e aprire nuovi scenari, scegliere la strategia e le priorità.

La traccia di lavoro proposta da Let it bloom ti accompagna a fare del tuo progetto un’occasione di fioritura: guida a riconoscere il potenziale e orientare le risorse, offre punti di riferimento e stimoli concreti per coltivare le tre dimensioni.
Abbina il coaching a pratiche creative e strumenti di project design, per supportarti attraverso programmi individuali, di gruppo o in team.

Se vuoi approfondire la proposta Let it bloom, partecipa alla presentazione online,
giovedì 13 gennaio, h 20.

Iscriviti qui

L’incontro è dedicato al percorso personale proposto da Let it bloom ed è occasione per sperimentarlo con un piccolo laboratorio, utile a mettere a fuoco il tuo progetto o le tue priorità.

Domenica 23 gennaio è in programma il primo workshop 2022.
Una giornata di centratura personale, in cui disegnare la mappa del tuo progetto, chiarire la visione d’insieme e le tappe fondamentali per realizzarlo.
Clicca qui per i dettagli.

Se stai cercando ispirazione, hai un’idea da mettere a terra, un obiettivo da realizzare o un progetto già attivo a cui far fare un salto di qualità, Let it bloom ti accompagna a trasformare le tue intenzioni autentiche in azioni coerenti.